venerdì 22 maggio 2020

Step#14-La lampadina ad incandescenza

Al XIX secolo è legato un forte progresso scientifico, progresso che ha toccato molti campi tra cui quello dell'illuminazione.
Nel 1820 Parigi è la prima città che dispone di illuminazione pubblica a gas guadagnandosi l'appellativo di Ville lumiere, in seguito anche le altre città seguiranno l'esempio parigino ma nel frattempo si conducono le prime ricerche sui fenomeni elettromagnetici che consentiranno l'invenzione delle lampadine elettriche.
In molti si sono impegnati nella realizzazioni di lampadine ottenendo risultati validi e non, a riscuotere il successo maggiore è stata la lampadina ad incandescenza sviluppata da Swan ed Edison.
Lampadina ad incandescenza
La prima lampadina ad incandescenza era costituita da un bulbo di vetro vuoto ,diversamente da quelle odierne in cui è presente del gas inerte, e da un filamento di carbonio che attraversato da corrente elettrica permette l'emissione di fotoni.L'emissione dei fotoni è dovuta agli elettroni che eccitati dalla corrente cambiano livello energetico temporaneamente e quando dal livello energetico superiore ritornano a quello inferiore rilasciano l'energia in eccesso sotto forma di fotoni, ovvero luce.
La lampadina ad incandescenza ha subito molti miglioramenti ma il più importante è la sostituzione del filamento di carbanio con quello di tungsteno avvenuto nel 1910, il padre di questo cambiamento è William David Coolidge.
Negli stessi anni in cui Edison realizzava la sua lampadina
Alessandro Cruto realizzava una validissima alternativa alla lampadina ad incandescenza, questo argomento è stato trattato in uno dei precedenti post del blog, se siete interessanti vi consiglio di dargli uno sguardo.


La foto è tratta dal museo virtuale del politecnico di Torino.

  

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